“PER ME SI VA NE LA CITTA’ DOLENTE, PER ME SI VA NE L’ETERNO DOLORE, PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE. GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE: FECEMI LA DIVINA POTESTATE, LA SOMMA SAPIENZA E ‘L PRIMO AMORE. DINANZI A ME NON FUR COSE CREATE SE NON ETERNE, E IO ETERNA DURO. LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH’ENTRATE. DANTE ALIGHIERI ”

giovedì 21 giugno 2012

Manowar: il riposo del guerriero...


Mi son detto dai lo ascolto una seconda volta e poi una terza, ma si una quartaaaaa. poi ho detto basta! l'angoscia ,la delusione e tante altre cose mi sono passate per la testa sentendo questo (inutile) ritorno dei Manowar. Un album di una piattezza disarmante, suoni da demo degni di una cover band. la voce di Adams quasi impaurita nel provare un acuto,il basso di De maio riempito di tanti effetti incomprensibili,la chitarra che fa da contorno... insomma una delusione cocente. brani scontati, infarciti dei soliti proclami guerreschi ma privi di quel pathos di quella epicità e dell'aggressività, vero marchio di fabbrica della band statunitense. Pochissime le cose degne di note se non qualche passaggio che comunque risulta incapace di attenuare la pochezza dell'intero album. Vorrei analizzare (da semplice ascoltatore s'intende) ogni brano ma la cosa mi risulta poco piacevole e ritengo di evitarlo per non ripetermi e annoiare chi leggerà questo post.
Da parte mia ascolto vivamente Sconsigliato Voto:5
Per le recensioni vi rimando a quella di Metal.it e a quella (per me) disarmante di Metallus ovvero come pensarla agli opposti. a voi l'ardua sentenza io passo...

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